IPSE DIXIT

20 aprile 2007 at 17:31 7 commenti

“…e pertanto ci impegniamo solennemente a esportare la democrazia in Afgna Afganh Abgnani Agfani Aphganis IRAK”

 

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RAHMATULLAH LIBERO http://www.emergency.it/appello/index.php?ln=It 

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TRE APPELLI URGENTI 5 PER MILLE: QUEST’ANNO… SCEGLI NOI! – Il progetto della Human Development Onlus

7 commenti Add your own

  • 1. tiziana  |  21 aprile 2007 alle 17:07

    Ciao,

    inoltro la posizione sulle armi nucleari ed il conflitto con l’Iran, elaborata dalla Regionale Europea dell’Internazionale Umanista.

    Un abbraccio e a presto, Tiziana
    +39 3382057356

    Posizione della Regionale Umanista Europea sulle armi nucleari in generale e sul conflitto con l’Iran in particolare

    Gli umanisti europei osservano sgomenti le dichiarazioni dei leaders europei e statunitensi contro il programma nucleare iraniano.
    Si calcola che il solo arsenale degli Stati Uniti in Europa sia costituito da 480 ordigni nucleari. A questi bisogna aggiungere le 350 testate francesi e le 185 del Regno Unito. Stiamo dunque parlando di un’Europa in cui oltre mille bombe nucleari potrebbero essere lanciate in ogni punto del pianeta. La campagna contro l’Iran e il suo programma nucleare è guidata dal governo Bush, che controlla un arsenale di oltre 10.500 bombe nucleari ed ha annunciate una nuova strategia che comprende l’uso di armi nucleari “preventive” contro stati e organizzazioni. Le dichiarazioni di Jacques Chirac nel gennaio 2006 prevedono la stessa opzione.
    Denunciamo l’arroganza e l’ipocrisia dei leader politici europei e statunitensi che protestano contro il programma nucleare iraniano. Tutti questi paesi hanno firmato il Trattato di Non proliferazione Nucleare, ma non rispettano l’impegno a smantellare i propri arsenali.
    Condividiamo con la maggioranza degli abitanti del nostro pianeta la preoccupazione per il pericolo derivante dall’arsenale nucleare mondiale, ma insistiamo che l’unica soluzione consiste nell’applicare a tutti lo stesso criterio.
    Denunciamo il fatto che il riarmo nucleare e convenzionale viene pagato con il denaro che le nazioni dovrebbero investire nella sanità e nell’istruzione.
    Chiediamo quindi ai governi di Germania, Regno Unito, Italia, Turchia, Belgio e Olanda di chiudere le basi degli Stati Uniti nel loro territorio e restituire le 480 bombe nucleari al governo statunitense a cui appartengono, come ha già fatto la Grecia. Chiediamo inoltre ai governi di Francia e Regno Unito di smantellare i propri arsenali.
    Allo stesso tempo invitiamo il governo iraniano a rinunciare alle sue ambizioni nucleari e investire invece in fonti di energia rinnovabile, per salvaguardare le loro riserve petrolifere, se così desidera.
    Invitiamo anche i governi di India , Pakistan, Israele e Corea del nord a ratificare il TNP e insieme ai governi di USA, Russia e Cina a smantellare i loro arsenali.
    Chiediamo che venga definito dall’ONU un piano di disarmo proporzionale e progressivo, con verifiche e controlli indipendenti. Le potenze nucleari dovrebbero essere tenute a rispettarlo, sotto pena di sanzioni se non lo faranno.
    Infine la Regionale Umanista Europea esprime il suo incondizionato appoggio alla campagna “Per un’Europa di pace, senza armi nucleari” (www.europeforpeace.eu) e fa appello a individui, organizzazioni e paesi perché la sostengano.
    Che l’Europa diventi l’avanguardia della nazione umana universale, basata sulla non-violenza e la solidarietà!

    17 aprile 2007

    http://www.humanisteurope.org/it/home/

    Rispondi
  • 2. ernesto  |  23 aprile 2007 alle 0:18

    :))))))))) puahahahahahahhhhh che coglione

    Rispondi
  • 3. anna  |  23 aprile 2007 alle 1:10

    STUPENDAAAAAAAAA 😀 😀 😀

    Rispondi
  • 4. donatella  |  23 aprile 2007 alle 7:55

    Gia a vederlo ti fa intristire!!!

    Rispondi
  • 5. domenico  |  23 aprile 2007 alle 21:37

    bella,ciao daniela

    Rispondi
  • 6. andrea licata  |  25 aprile 2007 alle 17:35

    Comitato degli abitanti e cittadini di Vicenza Est, 24/4/2007

    Si è conclusa con una grande partecipazione la prima serie di presidi mattutini davanti alla Caserma Ederle.
    Oltre cento persone dalle 6.30 del mattino hanno esposto striscioni in lingua inglese con messaggi rivolti ai soldati americani che uscivano per l’allenamento in preparazione delle partenza per il fronte di guerra.

    Organizzato dal “Comitato degli abitanti e dei lavoratori di Vicenza Est” l’iniziativa, giudicata molto efficace, ha sempre visto la partecipazione di tutte le anime del movimento NO DAL MOLIN.

    I manifestanti dopo aver mostrato ai soldati, evidentemente a disagio, bandiere della pace, No Dal Molin e manifesti con inviti a lasciare le uniformi e tornare a casa dalle proprie famiglie si sono spostati davanti alla Caserma per alcuni minuti in segno di solidarietà nei confronti delle vittime delle guerre in corso.

    I due prossimi appuntamenti organizzati dal comitato sono le ormai consuete manifestazioni davanti alla caserma Ederle chi si terranno giovedì 26 aprile e giovedì 3 maggio dalle ore 20.30 alle 23.00.

    Rispondi
  • 7. Sabrino  |  29 aprile 2007 alle 7:48

    Scopo dello Stato è la pace e la sicurezza della vita dei suoi cittadini. In ciò rispecchia, presgiusnaturalisticamente, il conato, la tendenza fondamentale di tutte le cose, che è quella di persistere nella propria esistenza. Ora, il fine dello Stato essendo quello di garantire a se e i membri l’autoconservazione, progettando di armarsi con bombe atomiche nega se stesso e le finalità per cui è sorto. Se si sproloquia asserendo che le armi di distruzione di massa, anzi di tutto l’esistente, servono proprio all’autoconservazione, costituendo un deterrente, allora con ciò non si dichiara altro che il fine dello Stato è la paura della distruzione inflitta a se stesso, ovvero l’intenzione di autodistruggersi. E’ come se si domandasse ad un suicida quale scopo si propone nella sua vita e lo si dichiarasse sano avendo egli risposto che è la propria autodistruzione pre mezzo del suicidio in qualsiasi istante.

    Ciao

    Sabrino

    Rispondi

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