IL SOGNO, L’UTOPIA, LA VERITA’

27 settembre 2007 at 7:05 34 commenti

Si chiamava Luz Santamonica e ha attraversato le nostre vite con la potenza rapinosa della cometa. Come quelle comete, che lambiscono una sola volta i firmamenti umani, e paiono lì, fisse e dense nella calotta del cielo, uno sbaffo a olio tra le impalpabilità siderali, Luz aveva portato la sua luce sonora nelle nostre contrade. Veniva da lontano, Luz. Da un Paese “bello”, come soleva ripetere, con la tenerezza e l’irrisolta malinconia d’una bimba costretta a lasciare un oggetto amato senza capir perché. E lontano è tornata, due giorni fa, condannata all’esilio corporeo da un male incurabile. E’ tornata portandoci con sé: fino all’ultimo, nel momento del dolore, ha rivolto un pensiero a noi, ai suoi amici del Color Porpora, che lei considerava “angeli di Dio”.

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Amici, sì. Un vocabolo divenuto oggi quasi irritante, a causa della sciatteria con cui lo si utilizza. Amico può esser tutto. Per Luz era di più. Non è stato solo andarsene con dignità e amore. Ha significato un ritorno a quel sogno di bambina. Un sogno di bontà. Un sogno di comunione, dove lei, vestita in abiti chiari, con la gioia e la saporosità d’un tulipano orientale, godeva finalmente dell’intatta stupefazione dei colori elementari. Ed era felice, e ringraziava, e aveva un senso per il suo semplice esistere. Gioiosa della sua totale, inebriante inutilità.

Com’era bello non dover spiegare nulla, vero, Luz?

Ma com’è stato strano, illogico, inaspettato, doverlo riscoprire nell’ultimo viaggio. Dove ha conosciuto, lei ferma su un letto, l’intera umanità di cui, fino ad allora, aveva incrociato soltanto i corpi. Erano nomi con una storia, oppure occhi, anch’essi indispensabile per la loro pura essenza. Erano i volontari della Vidas, erano medici volonterosi. Ma erano, soprattutto, Alberto, Sylvia, Maria Teresa, Pasquale, Michelangelo, Tommaso e tanti altri. In ultima e pudica fila voglio mettermici anch’io. Non per miei particolari meriti. Ma perché ho ricevuto. Mai come in quel giorno di settembre, dopo essermi aperta con lei, avevo incontrato empatia. In un refolo di minuti, uno sbatter di ciglia. Occhi negli occhi. Luz non aveva smesso di immedesimarsi negli altri. Di essere gli altri. Non era una monade, Luz.

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Amici, sì. Amico può non significar nulla. E questo nulla, sbattuto in faccia a un uomo come Alberto, è peggio di uno sfregio: è una bestemmia, perché solo grazie alla sua tenacia, possente ed eterea insieme, Luz è stata presa, così, virilmente, e sollevata, da un principe sconosciuto, da un affetto che nessun codice e alcuna chiesa sanzioneranno mai, dall’abnegazione sconsacrata di chi ha saputo parlare coi medici, talora imporsi ad essi, senza essere né il marito, né il fratello, né un qualsiasi lontano parente. Ma un amico, appunto. Un amico e basta. “Solo” un amico, come si dice correntemente. Per la legge italiana, un nessuno.

Grazie a questi nessuno, a silenti e discrete maternità del cuore, Luz non è stata sola nel suo ultimo viaggio terreno. E già, malgrado i segni della malattia, appariva trasfigurata, il giorno che tornava nei luoghi natii, per completare il percorso nella nostra dimensione. Continuava a brillare di luce e di libertà, era già ormai purezza e aria, e i tratti del suo viso avevano preso a somigliare in modo sorprendente ad Aung San Suu Kyi.

Perché anch’essa ha sognato l’utopia. L’utopia della pace, della forza, dell’allegria. Della solidarietà e dell’amore disinteressato; della carità, come si soleva dire. E l’utopia non esiste, per il semplice motivo che non è altrove; gli umani la cercano in modo sbagliato. E’ semplicemente lì, non a un passo da noi, ma in noi, nelle nostre viscere e nei nostri cuori.

Daniela Tuscano 407150902_5be4770afc_m.jpg

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34 commenti Add your own

  • 1. vasty love  |  27 settembre 2007 alle 7:04

    Quando facevo l’infermiere a Palermo, tante volte mi e` capitato di fornire prestazioni infermieristiche ad extracomunitari… e senza mai una lira in cambio. In un modo o in un altro se ne venivo a conoscenza o me lo facevano sapere, ho sempre detto di si`…
    Ed ho sempre pensato che mi era stata data la possibilita` di aiutare e non ci ho mai pensato due volte.
    Non conosco la Vidas, ma sono piu` che sicuro che chi si mette a disposizione ha gli stessi principi, gli stessi propositi e la stessa solidarieta`…
    Mi dispiace per Luz, nonostante tutto.

    Ciao Daniela

    poet

    Rispondi
  • 2. Laura  |  27 settembre 2007 alle 7:56

    Un pensiero a luz.
    …Se non ci fossero persone come voi, quanta gente morirebbe da sola….

    Rispondi
  • 3. Tommaso Pietro Pancaldi  |  27 settembre 2007 alle 8:00

    Queridos amigos, nuestra pequeña Luz partio para los otros
    tiempos y espacios,ella quiso ir a morir a su tierra y asi fue.
    Nos queda de ella un grato dulce recuerdo y un grande gracias,nuestra comunidad se llama desde el dia que se fue comunita-di-luz.
    Gracias por los pedidos en su momento.
    un abrazo.
    Tommaso

    Rispondi
  • 4. Angel Crego  |  27 settembre 2007 alle 8:13

    que buena manera de recordarla, querido amigo.
    tan bueno como llamarse Luz.
    Un abrazo grande
    Angel

    Rispondi
  • 5. Nélida  |  27 settembre 2007 alle 8:31

    nuestros mejores sentimientos la acompañan.
    Un fuerte abrazo. Nélida.

    Rispondi
  • 6. alexc  |  27 settembre 2007 alle 8:33

    Riposa in pace Luz

    Rispondi
  • 7. Vittorio  |  27 settembre 2007 alle 9:27

    Grazie davvero , Daniela, del tuo racconto

    Pregheremo per lei che sarà ora in una condizione felice

    Vittorio Bellavite

    Noi Siamo Chiesa

    Rispondi
  • 8. Claudie Baudoin  |  27 settembre 2007 alle 9:29

    “En attendant, nous qui ne sommes pas écoutés, nous travaillerons à partir de maintenant partout dans le monde pour faire pression sur ceux qui décident, pour diffuser les idéaux de paix, sur la base de la méthodologie de la non-violence, pour préparer le chemin des temps nouveaux.”

    Silo – Punta de Vacas – 4 mai 2004

    Rispondi
  • 9. progetto gionata  |  27 settembre 2007 alle 10:32

    grazie daniela
    per la tua bella testimonianza.. un abbraccio forte forte da tutti noi…

    i volontari del progetto gionata

    Rispondi
  • 10. Matteo Gattoni  |  27 settembre 2007 alle 10:33

    Ti ringrazio Daniela per il bello e sentito messaggio.
    Ti siamo vicini in questo momento di sofferenza.
    Ti auguro una vita piena di amicizie vere come questa.

    Un abbraccio,
    Matteo

    Rispondi
  • 11. fra Roberto  |  27 settembre 2007 alle 10:36

    daniela
    leggo con dolore…..mi dispiace…. .sentimi vicino…..e soprattutto sentiamo vicina Luz, credendo che adesso è….molto aldilà delle Filippine e non ha più bisogno delle nostre cure ma del nostr ricordo affettuoso soprattutto a causa della stupenda testimonianza che ci ha lasciato. Grazie anche a te per tutto quello che hai fatto per lei.
    Con affetto
    fra Roberto

    Rispondi
  • 12. giancarla  |  27 settembre 2007 alle 10:57

    cara Daniela, il tuo nome mi è familiare per gli incroci di e-mail, ma
    oggi mi piace inviarti un saluto per la lettera su LUz e gli altri tuoi amici che ti rivela per come sei tu. Ciao, un saluto
    giancarla

    Rispondi
  • 13. Fragola  |  27 settembre 2007 alle 10:59

    Una vera amicizia la vostra, essere stati accanto a lei nel momento in cui ne aveva veramente bisogno.
    Vi avrà salutato tutti, uno per uno nel suo cuore, come voi la saluterete nel vostro.

    Rispondi
  • 14. ellyr  |  27 settembre 2007 alle 11:05

    Ciao Luz……

    E su, e su, e su,
    aiutiamoci
    ci sentiremo meno inutili
    su e su finchè si può
    c’è ancora tanto mondo sai
    ma soli mai!
    Quando finisce il male
    quanto più amore in noi…..

    Daniela….un abbraccio…elena

    Rispondi
  • 15. famigliazerofolle  |  27 settembre 2007 alle 11:18

    Cara Daniela…la storia di Luz e il tragico epilogo mi hanno davvero colpito.La solidarietà,l’amicizia,la fede,l’amore fine a se stesso esistono.Grazie per avercelo ricordato.

    Rispondi
  • 16. ZeroTina  |  27 settembre 2007 alle 11:43

    … diventerà una luce e brillerà nel cielo…. da lì sentirà ancora tutto il vostro affetto!

    reciterò una preghiera per lei ………..

    Rispondi
  • 17. spiritovivente  |  27 settembre 2007 alle 12:21

    Luz non era un nome ma una persona.. una grande persona.. grazie per aver condiviso questa tua esperienza.. e sta sicura che Luz ti sarà sempre vicino

    Rispondi
  • 18. Donatella  |  27 settembre 2007 alle 12:24

    Luz…e stata sempre presente nel mio animo..e preghiere!!
    un dolce bacio …nel ricordo del suo essere forte!

    Rispondi
  • 19. M.Teresa  |  27 settembre 2007 alle 13:16

    Ieri sera mi sono scritta alla comunita di Luz ,subito dopo ho letto la brutto notizia .vi assicuro che non sono triste perché obbiettivo di Luz é stato raggiunto,cioé torna a casa poi`ci vedrà.Dobbiamo ricordarla come era contenta e serena prima della partenza .ho avvisato Dr. Moroni anche Alberto di Vidas.Luz sarà una luce che ci accompagnerà nel nostro cammino per sempre.Un abbraccio M.Teresa

    Rispondi
  • 20. Tommaso Pietro Pancaldi  |  27 settembre 2007 alle 16:05

    Cari amici, ho trovato questo appunto del Maestro,sere ve buono averlo presente per la nostra cara Luz.
    Un abbraccio a tutti.
    Tommaso

    *Suggerimenti di lavoro personale per le situazioni in cui una persona cara se ne sia andata [1]

    Sarebbe buono che per ventiquattro ore cerchi di tenere presente le migliori situazioni che ricordi del tuo essere caro, la sua forza, la sua allegria, la sua saggezza, la sua voglia di vivere, gli insegnamenti che ti ha dato, il suo affetto, situazioni di cameratismo, comunicazione, situazioni dove si è preso cura di te, ti ha protetto, non solo a te ma anche ai tuoi fratelli, madre, nonni, amici… insomma, tutto il buono che ricordi di aver vissuto insieme a lui.

    Ed anche le cose che possano averti raccontato altri sulla sua infanzia, adolescenza, tutta la sua vita, come cercando di ricostruire questa parte della sua vita: la migliore.

    Ti potresti appoggiare su foto, musiche, posti condivisi vividamente con lui, e quando avrai fatto tutto ciò, cerca di sentire un profondo sentimento di riconciliazione, di affetto, di ringraziamento… e quando avrai trovato questo sentire, salutalo, accomiatati da lui e lascialo andare, lascialo seguire il suo cammino.

    Forse la cosa migliore sarebbe fare questo, da sola e tranquilla senza telefoni, cellulari o cose che abbiano bisogno di molto “da fuori”.

    ————————————————————————

    [1] Suggerimenti dati da Silo in una chiacchierata informale, riguardante il lavoro personale che può essere fatto per aiutare veramente una persona cara appena se ne sia andata.

    Rispondi
  • 21. sylvia  |  27 settembre 2007 alle 16:07

    Ciao Dany,
    anche se il tuo inglese è incerto, ti ha comunque indicato bene: il giorno della sua dipartita, mentre stava soffrendo, ha chiesto di noi.

    Grazie per la speranza che mi infondi…

    TVB *SYL*

    Hi Silvia,
    Luz was hospitalized and she was very strong to have the operation because she really wanted to live more.
    Yesterday, she passed away refused to take more pain reliever and the dextrose. Yesterday too, while she was in pain she ultered “ONLUS” which I’m sure she meant your group, Color Porpora. Then i rushed to the telephone to contact Alberto and you because she wanted to speak with you. All phones cannot be reached so I thought to try later. But we saw Luz was already dying. My sister, Ester, her sister, emma and me were all arround her crying hard because she was near to death.
    Until her last breath, we cannot accept that she’s gone.
    Now she is rest here at her sister’s house for two days. her wish wasto have her cremated and her ash scattered to the river
    please extend this news to everybody i extended my stay here and be back there on oct13 with my sister.
    I’m sure Luz wherever she is, she will remember all of you there.
    Thank you to all.

    Mayen

    Rispondi
  • 22. cristiano  |  27 settembre 2007 alle 18:23

    Ciao Dani,
    ho letto della scomparsa di Luz e mi dispiace… so però che voi avete compiuto un gesto indimenticabile per lei, aiutandola nella malattia e permettendole di morire serenamente nella sua terra. Vedrai, Luz se ne ricorderà da là dove è adesso. Un bacio
    Cri

    Rispondi
  • 23. aria  |  27 settembre 2007 alle 20:56

    grazie daniela per averci scritto la vita di questa stupenda ragazza!

    ora lei fa finito la sua sofferenza terrena e vive serena insieme suoi angeli!

    Rispondi
  • 24. sorcina89  |  27 settembre 2007 alle 20:59

    sarà una stella e brillerà nel cielo…!!! prof ti voglio bene…!!!

    Rispondi
  • 25. Angioletta  |  27 settembre 2007 alle 23:37

    Carissima Daniela,

    questa storia, questo racconto di autentiche, profonde verita’….amare, sconcertanti, hanno colpito profondamente anche la mia persona….fatti sentire, lasciami il tuo tel. di casa. ti voglio bene, con molta sincerita’….

    Angioletta.

    Rispondi
  • 26. Cuoreacceso  |  28 settembre 2007 alle 17:10

    Cara Daniela,
    scrivo pochissimo in giro , ma la lettura di questo tuo post mi ha riempito il cuore ancora di mille speranze; potrà sembrare una “follia” in un momento di dolore come questo sentir parlare di speranza ma credo che proprio questi momenti possano essere invece un primo punto di partenza.
    Non ti conosco (almeno credo) o quantomeno non ti conosco nel profondo come persona ma sono certo di intuire la generosità che hai nell’affrontare la tua vita di tutti i giorni con le sofferenze e le gioie … nella condivisione di un’amicizia che implica inevitabilmente il panorama di tutti i sentimenti .
    Ero indeciso se risponderti ma poi la tentazione di condividere proprio in pubblico (fatto anche di molti giovani) è stata piu’ forte … proprio per dirti grazie di quella generosità di cui abbiamo tutti molto bisogno a prescindere dalle razze e dalle età … dalla malattia che ci rovina o dalla gioia che avremmo voglia sempre di condividere con qualcuno …
    Sono commosso insieme a te e sto’ con il tuo dolore …..

    Cuoreacceso

    Rispondi
  • 27. Stefano  |  29 settembre 2007 alle 4:30

    la preghiera e’ il minimo per una persona speciale come Luz. Grazie per questo tuo racconto: mi sembra come se l’avessi conosciuta anche io.
    E grazie anche per questo bel gesto di amicizia che mi hai raccontato: di questi tempi sembra una goccia nell’oceano.

    Stefano

    Rispondi
  • 28. alberto  |  29 settembre 2007 alle 18:48

    Luz ci ha lasciato il 26 settembre a Manila, presenti le cugine Mayen e Ester e sua sorella Emma.
    Alcuni di noi hanno seguito personalmente luz da maggio, quando è stata ricoverata al Fatebenefratelli di Milano, fino alla sua partenza per Manila il 15 settembre. Il tempo e’ volato.
    L’avevamo appena conosciuta in un incontro casuale nel nostro locale in via Accademia in un giorno di primavera di quest’anno e da poco cominciava a frequentarci.
    Ricordiamo tutti il suo sguardo attento e sveglio, la sua pacatezza nell’ascoltare chi le parlava, il suo viso sereno.
    Un giorno di aprile ci siamo seduti ad una gelateria vicino a casa sua a parlare di progetti per il futuro. Lei sognava di fare qualcosa di utile per i suoi connazionali qui in Italia e per quelli nelle Filippine e siamo arrivati a definire come progetto semplice e fruibile un sito web in italiano, inglese e filippino con contenuti umanisti. E’ rimasto un sogno nel cassetto.
    Durante la sua malattia non passava giorno in cui non annotasse sul suo quaderno i medicinali che le somministravano, il suo stato di salute, gli indirizzi email e i telefoni delle persone che venivano a trovarla in ospedale o a casa, il tutto sempre con precisione e costanza.
    Quando comprese la gravità del suo male il suo sogno divenne tornare dalla sua sua famiglia nelle Filippine e questo le diede la forza per arrivare fino al suo obiettivo nonostante i medici le sconsigliassero di fare un viaggio nella situazione in cui era. Anzi, con noi parlava gia’ di quando sarebbe tornata qui in Italia dopo quel viaggio. Pretese e ottenne una dichiarazione dal Fatebenefratelli per il consolato italiano a Manila per riuscire a tornare qui senza problemi burocratici.
    Non sappiamo quando lei stessa fosse convinta di tornare, ma sicuramente noi non abbiamo voluto toglierle questa speranza.

    Alberto

    Rispondi
  • 29. samuelesiani  |  30 settembre 2007 alle 0:29

    queste tue parole sono l’ennesima carezza che fai al suo volto.

    Rispondi
  • 30. samuelesiani  |  30 settembre 2007 alle 0:29

    Infine, perdona l’OT, ma se mi hai inviato una mail in PVT non mi è giunta. Prova a rimandare, per favore.

    Rispondi
  • 31. giovanni  |  30 settembre 2007 alle 11:46

    ciao dani,

    sai che una preghiera per luz nn mancherà! e la ritroveremo
    nella comunione dei santi ogni volta che celebreremo
    l’eucarestia attorno ad un altare…prova! apri bene le
    orecchie e spalanca gli occhi e la vedrai insieme a una
    innumerevole schiera di amici.

    un abbraccio.
    giovanni

    http://www.gruppoemmanuele.it

    Rispondi
  • 32. Daniele Verzetti, Rockpoeta  |  3 ottobre 2007 alle 14:38

    Una testimonianza toccante. Un grazie a tutti quelli, Vidas compresa, che agiscono concretamente dando aiuto ed amore a a chi ne ha bisogno.

    Daniele.

    Rispondi
  • 33. rizzri  |  3 novembre 2007 alle 23:13

    Semplicemente commoventi le tue parole,che mi hanno toccato nel profondo. Luz è stata una donna straordinaria, perchè ha creduto fino in fondo all’utopia dentro l’anima del mondo.

    Rispondi
  • 34. apogea2  |  11 novembre 2007 alle 23:28

    Vorrei augurare a Luz un viaggio di luce, che la sua bellezza possa trasmettersi ad altre anime bisognose di un sorriso….
    Un vocabolo divenuto oggi quasi irritante, a causa della sciatteria con cui lo si utilizza. Amico può esser tutto. Per Luz era di più. Non è stato solo andarsene con dignità e amore. Ha significato un ritorno a quel sogno di bambina. Un sogno di bontà. Un sogno di comunione, dove lei, vestita in abiti chiari, con la gioia e la saporosità d’un tulipano orientale, godeva finalmente dell’intatta stupefazione dei colori elementari. Ed era felice, e ringraziava, e aveva un senso per il suo semplice esistere. Gioiosa della sua totale, inebriante inutilità.
    Un po’ e’ come se l’avessi conosciuta…Lu

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